Le caratteristiche del ferrogallico lo rendono un inchiostro non come tanti, pur nella semplicità che gli ha conferito nei secoli la quasi immortalità. Le caratteristiche che rendono un ferrogallico un buon ferrogallico sono molte, e in fase di produzione e verifica vanno tutte tenute in considerazione.

Produco ink frrogallico da diversi anni, ormai, tra alti e bassi. Era il 2007 quando la curiosità mi ha spinto a sperimentare un inchiostro che si adattasse a me, e non viceversa. La storia del ferrogallico Persefone l’ho già raccontata, perché avere una storia alle spalle è un tratto del carattere che può far la differenza tra un inchiostro e l’altro. Una narrazione distingue sempre un prodotto frutto di passione da un oggetto qualsiasi.

Il passaggio attuale è invece focalizzato su una fase di test del nuovo ferrogallico, che sto realizzando da qualche settimana, con il fortunato raccolto dell’inverno.
Dopo l’immersione degli ingredienti nel liquido, nel rispetto dei doverosi tempi e fasi lunari, e il vivo della reazione con successive filtrazioni e bolliture, la prima versione del 2021 di Persefone è arrivata alla fase intermedia di verifica. Diciamo una fase beta, dove aggiustare i livelli e ritoccare i dettagli.

La prova del nove, per un ferrogallico, si ha nella scrittura. Ho quindi impugnato un Brause e su “cartaccia” da combattimento (Fabriano sketch, che è un’ottima carta per esercitarsi, anche se un po’ chimicozza) ho buttato giù tratti fini e spessi. Non me la sono sentito di sacrificare carta a mano, anche se è su carta in cotone made in Fabriano che il ferrogallico dà il meglio di sé.

Lo scopo di questa verifica – e delle successive – è controllare che l’inchiostro possieda le caratteristiche essenziali che ne fanno un buon ferrogallico. Eventualmente correggere il tiro, dato che ancora ne mancano, di passaggi, per raggiungere il definitivo. Con tutte le imperfezioni che un inchiostro fatto a mano può avere, che ne certificano l’artigianalità.

Caratteristiche del ferrogallico Persefone 2021

Da un po’ di mesi, quasi un anno in realtà, sto lavorando per migliorare il ferrogallico Persefone. Ho studiato alternative, raffinato la raccolta, sintetizzato informazioni e fatto tesoro di suggerimenti di colleghi esperti, per raggiungere un’ottimizzazione delle caratteristiche del ferrogallico che dal 2017 preparo e sento ormai come un figlio.

Questa versione in divenire di ferrogallico si presenta con un liquido piuttosto limpido; steso lascia un leggero spessore. La brillantezza all’atto dello scrivere è notevole, persiste un po’ anche da asciutto. Copertura uniforme, resistenza elevata alla luce, al sole, all’umidità, alle abrasioni superficiali (breakpoint a 12 ore, 24 ore e una settimana).
Alla scrittura risulta di un colore tendente al seppia, parzialmente trasparente, che a contatto con l’aria ossida e vira in pochi secondi (circa trenta) verso un nero pieno abbastanza carico, coprente.

I fini sono sottili come un capello, i tratti grossi non spandono né spiumano. Persefone profuma di vino e lavanda; non trapassa la carta e asciuga, su questa carta commerciale, in un periodo che va da diversi secondi a qualche minuto, in base alla carica (non mi dilungo su questo punto; se volete farlo voi rimando alle riflessioni sul ferrogallico di qualche tempo fa).
Il pH è acido, anche se non eccessivamente. Tendo ad escludere la creazione di muffe. Il deposito ancora si nota, cercherò di ridurlo con filtraggi successivi, per quanto possibile (un po’ ne resterà sempre, è quasi inevitabile).

Entro un paio di settimane effettuerò gli ultimi test, chiuderò le fasi di lavorazione e il frutto di questo processo, il ferrogallico Persefone 2021, andrà a sostituire il residuo 2020 che potete trovare ancora (in quantità limitatissima) in vendita su Etsy.

La prova dell’acqua

Tra le caratteristiche che deve avere un buon ferrogallico, la più spettacolare è la resistenza all’acqua. Il ferrogallico è infatti un inchiostro che deve reggere alle intemperie, e di fatto c’è riuscito se nei secoli ci ha tramandato cultura e conoscenza attraverso archivi e biblioteche.

Ho scritto qualche riga (parole di Notorius B.I.G.) con l’ink ferrogallico Persegone 2021, intervallata da un Verde Vivaldi Hamburg, al quale ovviamente non chiedevo di resistere all’acqua (non è suo compito).

Una prova di tenuta all’acqua – e all’abrasione, allo strofinamento, al sole, alla luce, all’umidità, al caldo e al freddo – è il primo passo da far compiere a un inchiostro ferrogallico che debba reputarsi tale. E quindi, apriamo i rubinetti.

Persefone resiste.

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