Un modo per dirmi grazie

Fai una donazione!

Tutto il lavoro dietro questo sito e la sua newsletter è gratuito.
Grazie al cazzo, direte, vuoi pure farlo pagare?
Ecco, no. Nessuno dovrebbe pagare per contenuti come questi, e infatti è gratis e lo resterà.

Questo, inoltre, non è un sito commerciale. Nemmeno la newsletter lo è – odio le newsletter commerciali, ve ne siete accorti? – e non vuole vendervi nulla. Giusto per farvelo sapere, siete un pubblico estremamente selezionato: ho educato gli algoritmi che vi gestiscono a cancellare periodicamente dalle liste i disinteressati, chi non apre, chi non clicca, chi non legge. Per mantenervi in pochi. Come ben immaginate, questo è un demarketing. Immaginate anche quanto me ne importa, insomma, di veicolare contenuti a strategie commerciali.

Però, bontà dei contenuti o meno, questa newsletter, questo sito e quello che c’è dietro sono diventati, per me, quasi un lavoro. Di sicuro dedico a questa attività qualitativamente più tempo – tempo liberato, non tempo libero – di quanto ne abbia mai dedicato a uno qualsiasi dei lavori (quelli veri) che ho svolto negli anni.

Perché ho scelto questo non lavoro piuttosto che un lavoro.
Me lo posso permettere? No. Ma non morirò di fame, il mio corpo ha un fabbisogno energetico drasticamente votato al risparmio da decenni in una decrescita più obbligata che felice. E il mio tenore di vita lo insegue, giù in profondità.

Tuttavia non sono solo, tengo famiglia. Siamo in quattro, uno piccolo, uno piccolissimo, e navigo a vista. Arriverà il momento in cui non potrò più giocare con la scrittura e la calligrafia e, temo, dovrò cercarmi un lavoro; di quelli con la L maiuscola.

Se volete ritardare quel momento, qua sotto la possibilità di farmi una donazione per questa newsletter o per il mio impegno o il lavoro che svolgo, e per le risorse che ci dedico. Altrimenti, la fine è importante in tutte le cose. Sarà triste salutarci, ma siamo un paese libero. Che fortuna essere liberi.