Non racconto, di solito, nei dettagli, ogni manifestazione medievale cui partecipo. Pubblico qualche foto, aggiungo l’esperienza al curriculum di rievocazioni storiche e via. Ma la partecipazione alla Corsa all’Anello di Narni qualche parola in più la merita.

Erano anni che facevo il filo a questa manifestazione, una delle rievocazioni storiche medievali più ricche e coinvolgenti d’Italia, e a settembre dello scorso anno ho preso parte al Festival della Arti del Medioevo, mercato medievale allestito nel loggiato del Palazzo dei Priori di Narni dall’Associazione Corsa all’Anello. Bella esperienza e mezzo traguardo conquistato, ma era l’edizione della Corsa di maggio che volevo. Ed eccola finalmente raggiunta: coi soci dell’Associazione Mastri nel Tempo siamo stati invitati a prendere parte alla due giorni di mercato medievale nello stesso palazzo medievale in centro storico, in occasione della 55ma edizione della Corsa all’Anello.

Narni non è proprio dietro l’angolo, anche se con la mia terra condividiamo gli stessi Appennini. Abbiamo quindi affrontato una piccola trasferta in quel di Narni per un paio di giorni; siamo un’associazione di quasi un centinaio di persone, la maggior parte della quale vive di questo lavoro (arte o artigianato che sia), e abbiamo imparato con gli anni ad adattarci ad ogni situazione senza lamentarci troppo, ma a Narni ci hanno trattato davvero bene, sia in termini di ospitalità che di condizioni in cui abbiamo lavorato.

Ho allestito il mio scriptorium di calligrafia medievale e scritture storiche accanto al mastro cartaio e vicino al pergamenaio, all’orafo, tra la filatura e la falegnameria, a due passi dal fabbro e dal sarto e tra tutti gli antichi mestieri che hanno animato Piazza dei Priori per il fine settimana del 6 e 7 maggio 2023. Mi sono divertito, ho lavorato bene, ho incontrato tanta gente simpatica e belle famiglie e bambini allegramente e irresistibilmente indisciplinati mi hanno fatto compagnia.

Una manifestazione frequentatissima: stranieri, turisti, ragazzi fazzoletti di terzieri al collo, numerosi americani che hanno scelto di vivere nel Cuore verde d’Italia e li capisco, se emoziona me vedere un corteo storico con chiarine e tamburi e sbandieratori entrare in un palazzo trecentesco figuriamoci loro. Americani che scopro adorano tanto l’Italia, la nostra storia e la nostra cultura che sono sempre più a studiare l’italiano, dall’altra parte dell’Atlantico. Ne vedo tante di rievocazioni medievali, ma dalle nostre parti i paesi hanno spesso convivenze promiscue tra ottocento e quattrocento, le nostre città sono state ricostruite dopo il terremoto del 1799 e l’aspetto attuale è rimasto quello, mentre in Umbria i borghi medievali sono rimasti tali da allora. E sanno come valorizzare il loro passato, fare della cultura e della storia uno strumento promozionale. Narni ne è un esempio.

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