Un museo in cui è vietato NON toccare. Il Museo del Balì è un moderno science centre ospitato in una villa settecentesca nel comune di Colli al Metauro, a pochi minuti da Fano; un luogo speciale dove si parla di scienza utilizzando la scienza, interattivo e coinvolgente, dove le leggi della fisica vengono mostrate e sperimentate in scene di vita quotidiana. Un luogo senza barriere architettoniche e adatto a tutte le età, ma è ovviamente ai ragazzi e ai bambini che si rivolge principalmente, vuoi perché più sensibili agli insegnamenti scientifici che magari stanno incontrando a scuola, vuoi perché naturalmente più aperti alla meraviglia della nostra quotidianità, spesso sottovalutata.

Composto da diverse sale museo interattive, un planetario e un osservatorio astronomico, il Museo è una tappa imperdibile per tutta la famiglia, se si passa lungo la Flaminia o si è in viaggio per il pesarese e il Montefeltro. Era da un po’ che ne ero incuriosito, e ci ho portato i bambini. Forse mi sono divertito più di loro, ma di certo gli è piaciuto, sperimentando, toccando ed esplorando in autonomia le sale della villa allestite a laboratori. Le tematiche scientifiche da attraversare, in una serie di esperimenti curiosi e affascinanti, sono Percezione, Onde, Luce, Elettromagnetismo, Momenti e forze, Matematica, Scienze della terra, Scienze della vita e Astronomia.

Per scegliere i momenti migliori, in una piattaforma si possono rivivere le scosse telluriche e sperimentare le vibrazioni di un terremoto (quello vero è un po’ differente, ma ci si avvicina). Un pendolo traccia linee sulla sabbia che con il trascorrere delle ore cambiano la loro direzione, ma non perché si muova il pendolo: è la terra a farlo. Il campo elettrico all’interno di una bottiglia fa sprigionare scariche elettriche come si avvicina il dito. In una camera a specchi gigante la nostra immagine si moltiplica all’infinito. Una ruota muove acqua tra figure a dimostrare il teorema di Pitagora. Costellazioni che compaiono solo si si allinea lo sguardo nella giusta direzione. Poi carrucole, pendoli, riflessi, onde, tsunami, tunnel, sabbia, molle, percorsi di luce.
E alla fine il planetario: seduti sotto una cupola di otto metri si viveranno le alternanze tra il giorno e la notte in poche decine di minuti, tra stelle e costellazioni, pianeti e materiali, musica e luci. Un’esperienza coinvolgente, immersiva e suggestiva.

Informazioni sul sito del museo.

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