Il museo di Gutenberg è probabilmente il più importante museo della stampa al mondo. Interessandomi di stampa e della sua storia da tanto, di Gutenberg e della sua Bibbia da altrettanto, da anni questo museo lo tenevo in cima alla wishlist dei luoghi da visitare. Peccato che Magonza non fosse proprio dietro l’angolo.
Un fratello minore l’ho incontrato a Basilea lo scorso anno, e il museo della carta e della filigrana di Fabriano ce l’ho in casa, per cui non avevo più alternative di quel livello per quanto riguarda i musei di carta e stampa: come si è presentata l’occasione sono volato in Germania destinazione Magonza.

L’occasione è stata il ponte dei morti. Con uno strampalato itinerario che da Charleroi mi ha portato a Francoforte sul Meno, passando per Aquisgrana, Colonia e Wiesbaden, attraversando il Belgio e scendendo lungo il Reno, sono stato al museo di Gutenberg di Magonza, dove il Meno si tuffa nel Reno e a metà del Quattrocento nacque la tipografia.

Il museo di Gutenberg

Johannes Gutenberg, tra il 1452 e il 1455, nella sua officina portò a termine la stampa di 180 copie della Bibbia. Ne esistono ancora 48, al mondo; due sono qua dentro, in una stanza di sicurezza del museo di Gutenberg a Mainz. Ogni copia ancora in circolazione vale circa dieci milioni di dollari.

Questo, che è uno dei più importanti musei della stampa al mondo, fondato nel 1900 a cinque secoli dalla nascita di Gutenberg, raccoglie centinaia di libri, incunaboli, cinquecentine, iscrizioni, macchine, strumenti, manifesti, stampe; un paio di Rudolf Koch, tra le altre cose. Ma soprattutto richiami alla vita e al lavoro di Gutenberg e ben due delle sue Bibbie. In tre piani in itinerario scientifico e storico sulla stampa e la tipografia, con sale lettura, audiovisivi, torchi e sistemi di stampa, giornali e libri, arte islamica e mediterranea, carta a mano, filigrane; focus sulla storia della produzione libraria medievale, con i suoi strumenti e materiali.

Fin qui mi sono sentito a casa, finché non ho raggiunto la cripta che racchiude il capolavoro della Bibbia B42, originale: una stanza tra pareti d’acciaio, sorveglianti, divieti, in una teca in vetro antiproiettile a prova di incendio.
Parlo di questa Bibbia da anni, eppure trovarmela sotto gli occhi mi ha emozionato come non avessi mai visto un libro. Degna destinazione di un pellegrinaggio che sognavo da tanto, giusta emozione che ripaga di tanto studio.

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