Sono cresciuto nelle rievocazioni storiche e, ora come partecipante, ora come mestierante, ci sono rimasto fino ad oggi. Ma la prima rievocazione non si scorda mai: senza sapere a cosa andassi incontro, solamente stregato dall’atmosfera che ogni anno il Palio dei Castelli di San Severino Marche riusciva a creare a inizio giugno nel mio paese, mi avvicinai una quindicina di anni fa a questa rievocazione storica per farne parte.

Entrai come semplice popolano tra gli oltre mille figuranti nel corteo storico che l’8 giugno celebra il Patrono attraversando le strade della città, per poi culminare nell’offerta dei ceri. Con gli anni, tra un osteria e una trasferta, fui coinvolto dal direttivo (studiavo da giornalista, in quegli anni) per fare da addetto stampa ma, alla fine, mi arresi al colpo di fulmine e con Onore et Umiltà entrai a far parte della Compagnia d’arme Grifone della Scala. Anche lì un percorso, perché una volta nelle associzioni di questi tipo si cresceva: prima alfiere portastendardo, giusto per metterci dentro un piede, poi belligerante nella milizia con studio e pratica della scherma storica, giocoliere col fuoco e, infine, scriba amanuense nelle manifestazioni dell’Associazione Palio e nelle rievocazioni storiche.
Palio dei Castelli

Calligrafia medievale e rievocazioni storiche

Quindi è iniziata lì la mia carriera di scrivano, e nel contesto del Palio dei Castelli è nato il mio Scriptorium di calligrafia medievale, con il suo progetto di calligrafia e scritture storiche. Un’idea che, nel 2018, mi ha consegnato la vittoria del Premio Italia Medievale.

Gli anni poi passano, le persone cambiano e la storia va avanti. Da Solomeo a Bevagna, da Perugia a Fabriano, da Corinaldo a Gubbio di rievocazioni storiche ne ho frequentate decine. Ma senza il primo passo non si va da nessuna parte, per questo sono grato al Palio dei Castelli per le possibilità che mi ha offerto, per il vivaio che è stato e per quanto di bello mi ha regalato in tutti gli anni in cui mi è stato attorno. Che è tanto, a pensarci oggi.

Dietro le quinte del Palio dei Castelli

Questa la mia storia, ma ogni componente del Palio, ogni settempedano che ha preso parte a questa amata rievocazione storica potrebbe raccontare la sua, e non sarebbe meno emozionante della mia.
Ma il Palio dei Castelli stesso, con quasi cinquant’anni di storia alle spalle, troppe potrebbe raccontarne tra segreti e retroscena.

Lo fa con un’affascinante esposizione, nel centro storico di San Severino Marche: con Immagini dal passato. Dietro le quinte del Palio si aprono le porte della sede storica del Palio dei Castelli e si svelano i suoi tesori. Ma anche il lungo lavoro che sta dietro una così grande organizzazione.

La storia del Palio e di San Severino in mostra

Tra i saloni e i corridoi della sede storica del Palio troverete la storia della rievocazione (che nella versione attuale nasce nel 1972) e della città. Armi e armature, costumi, stendardi, allestimenti, strumenti e mestieri; la locanda e lo scriptorium, la documentazione storica che attesta giochi, addestramento e corteo fin dal Medioevo, dai tempi della Signoria degli Smeducci. Una bella mostra fotografica che ritrae momenti e protagonisti del Palio dei Castelli, l’indimenticabile Max il Guercio, gli armati, arcieri e balestrieri, i tamburini e le chiarine, il corteo storico e la corsa delle Torri. Qua e là anche un po’ di mia calligrafia.

La mostra Immagini dal passato. Dietro le quinte del Palio dei Castelli gode del patrocinio del Comune di San Severino Marche e del sostegno della direzione generale del Ministero della Cultura e della Regione Marche. Resterà aperta – a ingresso libero – in largo Croce Verde 14, a San Severino Marche, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00; dal 6 novembre 2021 al 9 gennaio 2022.

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