L’antica bottega amanuense di Malleus è un’istituzione, nell’ambiente della calligrafia e non solo. Il più grande scriptorium d’Europa sorge nelle campagne di Recanati (nelle Marche, tra Macerata e Ancona), orientato 21 gradi a est, col sole che lo illumina a ogni ora ogni periodo dell’anno e la vista sull’Adriatico.

Lo scriptorium è il cuore di questo castello a forma di libro aperto, dove lavorano una dozzina di amanuensi. Tutte donne, una rivincita sulla storia della scrittura che si è sviluppata in ambienti monastici maschili.

All’ultimo piano del mastio domina il castello lo studio di Malleus, al secolo Enrico Ragni, fabrianese di nascita, calligrafo di lungo corso, studioso, musicista e imprenditore di successo.
Su questo, sul suo sesto senso per capire il vento del mercato e anticiparne i gusti, in linea con i suoi orientamenti, nessuno può aprire bocca.

Pergamene di laurea in calligrafia

Pergamena laurea Antica bottega amanuense

Neanche sulle pergamene che escono dall’antica bottega amanuense credo si possano fare appunti: miniature e manoscritti, pergamene con miniature in oro zecchino e, soprattutto, i diplomi di laurea scritti a mano che – dalle mie parti almeno – campeggiano sulle pareti di studi di un’infinità di professionisti.

Con circa 4mila diplomi di laurea al mese, e università fornite come Macerata, Camerino, Ancona, Bologna, Brescia o Milano, la pergamena di laurea dell’antica bottega amanuense è un marchio di fabbrica riconoscibile tra mille.

Ma non per me

Potrete immaginare la mia invidia, io laureato a Macerata in una facoltà che ancora non era e non so nemmeno se lo sia oggi o cosa sia diventata – per me è sempre stata poco più di un parcheggio tra il liceo e quello che mi aspettava dopo che purtroppo era anche peggio di come me l’aspettavo -, insomma la mia invidia per chi esponeva la laurea col suo nome scritto a mano dall’antica bottega amanuense di Recanati.

Pur essendo parte di quell’università, quella cosa che frequentai e in cui mi laureai non aveva, a mio modesto parere giustamente, la dignità per rilasciare un’opera calligrafica a chi si laureava. Allora, un anno dopo la discussione della tesi, a un prezzo imbarazzante l’università di Macerata aka l’umanesimo che innova mi ha recapitato un foglio stampato a laser di nessun valore artistico che ho dimenticato arrotolato nel suo tubo un quarto d’ora dopo averlo ricevuto.
In quell’oblio ancora giace, sotterrato dalla mia invidia per i laureati di facoltà serie.
Che poi, alla fine, anche chi ha studiato lettere o scienze politiche o filosofia o giurisprudenza non se la passa meglio di me, quindici anni dopo, ma tant’è.

Malleus e il suo scriptorium

E più o meno quindici anni fa conoscevo Malleus. Nonostante la delusione accademica, ero già un giornalista iscritto all’albo e in quegli anni le vetrine dove un’attività, un’eccellenza o un’innovazione locale potevano mettersi in mostra erano proprio i giornali. In quegli anni i giornali dove lavoravo – essendo nella medesima provincia – parlavano di Malleus e dell’antica bottega amanuense di Recanati, ai tempi ancora con sede in villa Colloredo Mels (promiscua agli studi di registrazione di Malleus, altra passione che il Ragni si porta dietro e cresce da decenni).

Carta canta

Calligrafia Malleus
A un’edizione di inizio millennio di Carta canta, meraviglioso festival il cui nome lascia poco all’immaginazione che inspiegabilmente si è tenuto per decenni a Civitanova Marche (e non a Fabriano), incuriosito dagli strani attrezzi che una ragazza aveva su un tavolino tra uno stand e l’altro, mi avvicinai e quella ragazza mi scrisse il nome.

Un gotico in verde, su pergamena vegetale sulla quale spiccava il nome dell’antica bottega amanuense. La mia calligrafia, in quegli anni, era quella risultante dagli esercizi cui la professoressa di italiano del liceo ci costringeva per riuscire a leggere i nostri temi. Un imbarazzante corsivo dritto italiano, se vogliamo definirlo, ma ho dei dubbi anche a chiamarlo così.
A dirla tutta ero però molto più preso dal writing che dalla calligrafia, per quanti punti in comune ci siano tra i due, e quel Lorenzo lo presi a modello per loop e bubble e tutte quelle cose lì per farne pezzi wild style. Mai realizzati, ovviamente, sia perché il mio nome di battesimo non era la mia tag, sia perché oltre la carta potevo permettermi – economicamente e socialmente – davvero poco di spingermi.

Ma qualche anno più tardi, quando entrai nel mondo delle rievocazioni storiche, nell’allestire il mio scriptorium ricordai bene quel primo incontro che feci con chi, in pubblico, scriveva il nome in bella scrittura ai passanti. E ne trassi ispirazione.

Un curriculum in bella scrittura

Non passò molto, da lì a quando iniziai a muovere i primi tratti nel mondo della calligrafia seria; consegnai così un curriculum scritto a mano nelle mani di Malleus già nel primo decennio del nuovo millennio. Considerando la mia inesperienza, fossi stato io Malleus avrei cestinato senza nemmeno riciclarle quelle quattro pagine di Fabriano Sketch sporche di Pelikan 4001. Enrico Ragni avrà fatto lo stesso e come biasimarlo.

Poi gli anni sono trascorsi, ho studiato e sono cresciuto, assieme a un progetto di calligrafia che nei primi anni del Duemila non potevo immaginare.

Periodicamente, stavolta via email che un po’ di credibilità online me l’ero guadagnata, tornavo a offrire collaborazione all’antica bottega amanuense, pur consapevole che non c’era spazio per uomini nello scriptorium, ma perché porre un limite alla provvidenza?

E pur senza successo – che ormai era più tigna che altro, già che come web designer, a Civitanova, non mi mancava certo lavoro – con questa insistenza Malleus mi conobbe. Tanto che quando ci siamo trovati a scrivere a pochi metri l’uno dall’altro, alle giornate UNESCO a Fabriano, è stato un piacere scambiarci esperienze e conoscenze, senza perderci in convenevoli.

Una collaborazione con l’antica bottega amanuense

Ma soprattutto, nel momento in cui Malleus ha pensato di organizzare corsi di calligrafia nella sua antica bottega amanuense, ha pensato a me.

Non perché non possa tenerli lui – cosa che ha già fatto, in passato – ma perché, se l’idea è quella di un workshop integrato in un’esperienza sensoriale, che attraversa un laboratorio alchemico e atterra sul cotone della carta a mano, che incontra l’energia di un castello e gli studi sulla luce per illuminare uno scriptorium con decine di banchi e un’infinità di strumenti scrittori, che unisce la visita guidata al castello a tre giorni di calligrafia Cancelleresca con penne d’oca e pennini e ferrogallico nelle sue aule didattiche, ecco, allora servono una regia e un maestro. Concentrare le due figure in un’unica persona finirebbe per sottrarre risorse fondamentali ad entrambe. Per questo, dopo tanti anni di distante vicinanza e di vigile assenza, ho trovato il modo per collaborare con Malleus.

Inutile sottolineare quanto ciò mi abbia galvanizzato.

Antica bottega amanuense, una visita allo scriptorium

Antica bottega amanuense Recanati
In vista di questa collaborazione, sono stato invitato, nel pieno dell’estate, al Castello di Malleus per discutere i dettagli. Mi ha accolto Micol, figlia di Enrico, con la quale avevo già fatto una bella chiacchierata, per una piccola visita guidata al castello.

Nella galleria principale una serie di modelli di diplomi di laurea scritti a mano, con relative cornici e bozzetti di esecuzione, per tutte le università partner dello scriptorium. Poi altri elaborati, miniature, pergamene, genealogie, capolettera e tanti gioielli di calligrafia da perderci ore a goderseli.

Al piano superiore lo scriptorium. I banchi e gli strumenti della dozzina di ragazze che lavorano qui, con la logica e la ratio degli antichi scriptoria monastici – mutatis mutandis – ma con tanta tecnologia e strumenti all’avanguardia. Perché la calligrafia qui è anche un lavoro, e come in ogni lavoro i lavoratori devono essere tutelati e godere di condizioni idonee e un ambiente ottimale. Ecco perché, se all’arte amanuense medievale ci si rifà per ispirazione, la sofferenza monastica (tre dita scrivono, tutto il corpo soffre) almeno nel XXI secolo riusciamo ad evitarcela.

Castello Malleus
E ai piani alti, in cima al mastio, reincontro Enrico Ragni, in arte Malleus, dopo un paio d’anni dalle giornate di Fabriano.

Parliamo un po’ della nostra terra, dei nostri trascorsi, delle esperienze e conoscenze. Mi racconta la storia del castello, mi descrive i suoi spettacoli sensoriali Opera totale, di come colpirono qualcuno in Mondadori e nacque Scriptorium. Calma la tua mente con l’arte della calligrafia, in tempi in cui di nuovo, nel panorama editoriale della calligrafia, c’era poco niente. C’è già un seguito in cantiere, per questo libro.

Ma soprattutto troviamo una strada da percorrere assieme per i corsi di calligrafia all’antica bottega amanuense che a breve attiveremo.

Corsi di calligrafia al castello

Questi i dettagli del corso di calligrafia che stiamo organizzando presso l’antica bottega amanuense di Recanati.

Si tratta di un corso di introduzione alla calligrafia Cancelleresca indirizzato a chi si avvicina per la prima volta all’arte della calligrafia, e vuole conoscerne le basi.

Durata del corso: 3 giorni – dal venerdì alle 15.00 alla Domenica alle 18.00

Nel primo giorno si svolgerà una breve lezione di storia della calligrafia dall’anno zero ai giorni nostri per capire l’evoluzione dei caratteri calligrafici in sintesi. Poi si prosegue con un primo approccio agli strumenti di lavoro: pennini, pennelli e inchiostri e un po’ di pratica per prendere confidenza con il pennino. La giornata si conclude con la visita guidata del Castello Malleus e un aperitivo in terrazza.

Il secondo giorno si passa alla pratica con l’insegnamento dei caratteri minuscoli della calligrafia Cancelleresca e con lo studio di ogni singola lettera. Inoltre si sperimenterà con diversi pennini e supporti cartacei.

Il terzo giorno si tratteranno le lettere maiuscole per poi concludere la giornata con la scrittura di una frase da poter incorniciare e con la consegna dell’attestato di partecipazione.

La Cancelleresca, detta anche Italica, nasce in Italia nel 400 ed è il carattere usato nei manoscritti italiani dell’epoca. Italico, come anche lo attesta il nome, è la scrittura italiana per eccellenza da cui sono derivati tutti i corsivi oggi ancora in uso nei paesi occidentali. Si tratta di una vera e riconosciuta gloria italiana e un contributo del nostro Rinascimento alla civiltà europea.

Tutti i materiali necessari per il corso quali carte particolari, pennini e inchiostri sono inclusi nel prezzo.

La data ancora non è definitiva, ma molto probabilmente sarà l’ultima fine settimana di agosto, con possibilità di una seconda data a settembre per chi non troverà posto (oltre venti persone non possiamo accogliere, per rispettare le norme anti Covid e dedicare la giusta attenzione a tutti).

Io ovviamente sarò uno degli insegnanti.

Tutte le info e la possibilità di scegliere la data e iscriversi tramite questo link

Dopo due anni, finalmente dal vivo. Io non ne potevo più, immagino anche voi.

Ci vediamo al castello.

Ecco com’è andata con Malleus

Studiare calligrafia nel castello che ospita il più grande scriptorium d’Europa sarebbe già stato sublime in sé, ma aggiungiamo anche il divertimento di questa tre giorni di Cancelleresca e otteniamo che ripeteremo l’esperienza già tra pochi giorni. Poi speriamo nasca qualcosa di stabile.
Intanto un grande grazie a Malleus e al suo staff che mi hanno dato fiducia e a tutti i partecipanti a questo bel workshop per la pazienza e la dedizione dimostrate.

E con questi quattro laboratori di calligrafia, inizio a sentirmi a casa al Castello di Malleus. Sarà per l’atmosfera dell’Antica Bottega Amanuense, per l’energia di questa struttura sacra e magica, per i bei gruppi che abbiamo creato in quattro weekend di calligrafia, o per quell’emozione di ritorno che solo un’esperienza dal vivo ti sa dare.
Un grazie a Antica Bottega Amanuense per la fiducia e l’organizzazione, e a tuttə quellə che ci hanno accompagnato in queste giornate col pennino in mano, faticose ma spero significative.


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