Regali di Natale e calligrafia, ve ne sarete accorti o lo avrete sperimentato già in questi giorni, vanno particolarmente d’accordo, tanto se si dona quanto se si riceve. Negli anni passati iniziavo a lavorare già a ottobre a pergamene e poesie e pensieri e parole in bella scrittura corsiva per i romantici che sceglievano di regalare calligrafia a Natale. C’ho investito però sempre meno, in questo tipo di lavori; inoltre sempre più bravi calligrafi hanno proposto lo stesso regalo di Natale di calligrafia online e offline e va da sé che la quantità di questi pensieri natalizi che realizzavo in bella scrittura è andata a picco.

Poi, infastidito dai kit di scrittura che il Lidl a ogni dicembre sforna, ho pensato di confezionare set di calligrafia di qualità in pacchetti regalo con inchiostro Ferrogallico naturale fatto a mano, carta artigianale handmade in Fabriano, pergamena di capretto e penna d’oca. Vecchie conoscenze me ne hanno commissionati decine e il mio shop Etsy è rimasto ancora una volta a bocca asciutta.

E quindi, quest’anno, questo Natale, oltre al proporre come regalo di Natale in calligrafia il bel corso di bella scrittura in corsivo con l’Associazione calligrafica Ferrogallico che terremo da febbraio a Falconara marittima, mi sono concentrato sul dare e ho ottenuto tanto bel ricevere.
Ho regalato prodotti per calligrafia fatti a mano, carte e inchiostri, senza entrare nello specifico, a gente con cui ho bei rapporti nel mondo della scrittura a mano. Gente che stimo, gente con cui collaboro, gente da cui adoro imparare e con cui è un piacere confrontarmi.

Tra questi nomi c’è ovviamente Barbara Calzolari, calligrafa di cui non devo raccontare nulla se mi seguite da un po’. Considero Barbara la mia maestra, nonostante non mi abbia mai insegnato l’italico, la scrittura che studio da più anni – anzi, ho avuto modo di studiarlo anche assieme a lei -. Chi affronta la calligrafia con passione e umiltà sa anche che non ci sono solo tecnica e strumenti, ma anche, e forse soprattutto, visione cuore intenzione trasporto coinvolgimento riflessione respiro ardore e mille altri attributi che non ti insegna un tutorial. Ecco perché da un punto di vista calligrafico mi ha dato più Barbara a un corso di corsivo inglese – che non ho più praticato, per inciso, dopo quell’esperienza – che non grandi maestri di Cancelleresca a corsi di elevatissimo tenore tecnico.

Regali di Natale e calligrafia in dono. Dare e avere

Se da chi mi conosce ho alte aspettative che vengono sempre soddisfatte – questo Babbo Natale mi ha consegnato Il segno alfabetico di Aldo Novarese, oltre a un paio di manuali vintage di calligrafia e una bella manciata di scatole di pennini del secolo scorso, inchiostri e carta industriali che anche l’handmade alla lunga ti fa desiderare le cose facili – non mi aspettavo da altri fronti certi regali che mi hanno fatto davvero piacere.

Uno dei più bei doni che mi ha portato il Babbo Natale calligrafico è partito da Verona, dalla biblioteca di Callicarta. Si tratta di Storia di dodici manoscritti, di Christopher De Hamel. Spero a breve di scrivere una bella recensione per questo librone da cui non riesco a staccare gli occhi.
Quando lavoravo nell’ambito della programmazione informatica la dicitura By nerd for nerd era garanzia che stavi scegliendo il componente giusto per il tuo programma. Fino a qualche anno fa, prima che diventasse di moda, anche la calligrafia era roba da nerd. Credo che Sara, la calligrafa che sta dietro il progetto Callicarta, li abbia vissuti quegli anni col pennino in mano, quando i materiali si compravano nei negozi fisici e l’ispirazione la cercavi in biblioteca. È stato facile per lei fare felice un nerd della calligrafia per Natale.

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