Al Festival del Medioevo anche uno scriptorium internazionale, tra le altre bellezze di Gubbio

Il Festival del Medioeovo che si tiene a Gubbio non è una rievocazione storica, né un palio, né altro si possa immaginare quando si pensa a un evento a tema medievale in Italia.
Il Festival è una manifestazione unica nel suo genere, una settimana culturale nel cuore d’Italia che ripercorre scientificamente dieci sedoli di storia (476-1492) con appuntamenti culturali, esibizioni e spettacoli nella bellissima città di Gubbio, in Umbria.

Un’idea di Festival bene illustrata dalle parole di Federico Fioravanti:

C’è un Medioevo vero, sognato o immaginato, che appare dappertutto: in tv, al cinema, nei giochi di piazza, nelle classifiche dei libri più venduti, nei fumetti, nei videogiochi e in mille rievocazioni.
Tra le sagre e le saghe, si celebra un periodo famoso ma al tempo stesso sconosciuto. Un’epoca calunniata, spesso ricostruita attraverso una serie di luoghi comuni e di pregiudizi. Quindi giudicata prima ancora di essere conosciuta.
Da qui l’idea del Festival del Medioevo, di un incontro annuale per riflettere, capire e divulgare. Per scoprire noi stessi e la nostra storia. Per guardarci allo specchio e provare a riconoscerci.

Festival del Medioevo Gubbio

Gubbio, Palazzo dei Consoli. Festival del Medioevo 2016

Festival del Medioevo 2016: Scriptorium, Italia Medievale, Fabriano. Il mondo (come il web) è piccolo

Fabriano, dove vivo, e Gubbio sono vicine. Per quanto meravigliose e vivibilissime, le terre appenniniche soffrono da sempre per lo spopolamento e l’emorragia di lavoro, braccia e cervelli. Quei pochi che hanno capacità e coraggio di organizzare iniziative, in questo e in altri settori, sono più o meno sempre gli stessi. Per questo la nascita del Festival del Medioevo, l’anno scorso, è stato un evento inaspettato salutato con i migliori auspici.

Trovare poi, appena fondato, il Festival candidato al Premio Italia Medievale, dove è stato premiato dalla giuria – consapevole, forse, dell’assurdità di affidarsi al voto online del pubblico per un premio che ambisca a una qualsiasi credibilità – ha assegnato un valore aggiunto a questa originale e unica iniziativa.

Anche io, più volte, ho chiesto all’organizzazione di poter partecipare in una qualche misura alla manifestazione, ma alla fine l’ho vissuta da turista. Sono stato felice di farlo, di godermela nella bella domenica conclusiva come spettatore, anche se la manifestazione medievale avrebbe meritato più giorni di presenza. Continuo a sperare di prendere parte attiva magari l’anno prossimo, a maggior ragione ora che ho constatato con mano quanto il Festival abbia da dire e come lo faccia ad alti livelli.

Tra le mura della suggestiva città vecchia una particolare Fiera del libro medievale, con pubblicazioni di settore di piccole e grandi case editrici. Un Mercato medievale di prodotti tipici e artigianali locali esclusivamente eugubini (con acquisti in moneta autonoma storica battuta in tiratura limitata). Botteghe e mestieri in uno spaccato filologico a cura del Mercato medievale di Bevagna.

Scriptorium di miniatori e calligrafi dal mondo

Punta di diamante della settimana medievale, ai miei occhi di studioso di scrittura medievale, è stato un raduno internazionale di amanuensi, promosso da Arte Libro Unaluna, che ha dato vita a uno scriptorium dal fascino unico, di grande valore e stupore.
Gubbio, nel Duecento, fu sede di una prestigiosa scuola di manoscrittura, citata anche da Dante nel Purgatorio, che fa di Oderisi da Gubbio massimo esponente della miniatura romanica. A partire da questa eredità è stato allestito al Palazzo dei Consoli uno scriptorium di calligrafia medievale.

Artisti come gli italiani Ernesto Casciato, Cristiana Coffani, Fernando Lembo di Pino (Ou An), la russa Svetlana Molodchenko, la brasiliana Lili Detoni, il Belga Charles Boisart, hanno miniato, calligrafato, scritto, decorato, illustrato. Con pigmenti e pennini, pennelli e foglia d’oro, penne d’oca e inchiostri, carte pregiate di cotone e pergamene hanno iniziato a parlare nel più bello dei linguaggi visivi. Performance dal vivo di rara maestria, talenti da ammirare in un originale progetto di confronto e spettacolo che mi auguro di rivedere più spesso nel centro Italia medievale, troppo frequentemente appiattito su sterili rievocazioni populiste dalla scarsa attenzione alla storia che dovrebbero tutelare e promuovere.

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