L’estate è esplosa e i consigli di lettura sono tra i più ben accetti, in questo periodo. Perché l’estate è tempo di letture, complici spiaggia e ombrellone. Tutti i mesi dell’anno, tutte le stagioni, sono tempo di lettura, capiamoci. Ma l’estate è quel periodo in cui, normalmente, chi non legge o legge poco per mancanza di tempo ha più occasioni per farlo. E allora ne approfitto per qualche consiglio di lettura.

Complice la fortunata possibilità di usufruire di un bonus vacanze per trascorrere tante ore oziose sotto l’ombrellone – e per i marchigiani c’è anche un secondo minibonus – possiamo approfittarne per leggere. Sia narrativa o saggistica, parli di calligrafia e scrittura o racconti storie, un libro non dovrebbe mancare in nessuna valigia. In nessuna shopper né zaino né tasca: un libro lo porti ovunque.

Perché il bonus vacanze, in un modo o nell’altro, essendo parte di soldi prestati a strozzo, lo restituiremo tra lacrime e sangue. Ma quello che scopriremo nei libri non ce lo toglierà nessuno.

Consigli di lettura. O meglio, letture del momento

Cosa sto leggendo? Ecco, parlare di consigli di lettura non è corretto; chi sono per dare consigli? Come già ho fatto in quarantena, però, mi piace approfittare di momenti come questi per fotografare la situazione e passare in rassegna le mie letture (ma anche scritture e tempo liberato). Potrebbero essere spunto per chi cerca esperienze da leggere e, anche io, spesso proprio sulle letture altrui decido le mie.

Manuali di calligrafia

Essendo questo un sito di calligrafia, e ruotando attorno alla bella scrittura una buona parte del mio tempo, le letture calligrafiche hanno sempre un posto in primo piano nella mia libreria.

In tempi di quarantena ho seguito con interesse un paio di incontri di rassegna bibliografica sui manuali e le letture che non dovrebbero mancare nella biblioteca di un calligrafo. Uno con Aci e uno con il maestro Ernesto Casciato, tra i più interessanti. Alcuni tra i titoli esposti chiaramente li ho consumati negli anni, ma molti me ne mancano. Ho cercato, in queste settimane, di rimediare come potevo e i soldi che i bar chiusi mi hanno fatto risparmiare li ho investiti lì.

Non è la prima volta che parlo di manuali di calligrafia, né che recensisco pubblicazioni di settore, ma stavolta il mio è solo un piccolo e parziale elenco, ben lontano dai consigli di lettura che ho ricevuto nelle dirette online di cui sopra.

Su consiglio del maestro Casciato ho rintracciato due bei manualoni di calligrafia, antica e moderna (moderna non significa modern, ma più recente della scrittura medievale): Calligraphie latine: Initiation di Véronique Sabard, Vincent Geneslay e Laurent Rébéna (in francese) e Calligraphy: A Complete Guide di Julien Chazal (in inglese). Ho trovato poi, non di facilissimo reperimento, Calligrafia 1991-1995, a cura di Lucia Cesaroni, selezione degli articoli di quella rivista ormai estinta.

Anche Italico 1.0 e 2.0. Un manuale di calligrafia in corsivo italico per bambini, e non solo. Un’idea di Anna Ronchi e Alex Barocco, che non merita di essere raccontata in due righe tanto è visionaria, quindi ci tornerò su. Perché questa è una rivoluzione, secondo me, e le rivoluzioni non si fanno sotto l’ombrellone.

Poi ho ancora in lettura, dai tempi del lockdown, Il filo d’oro. Me lo sto gustando. Lo presi in prestito in versione digitale tempo fa ma non ne lessi più di tre pagine. Ho sentito alla quarta riga il bisogno della carta. Cancellai il file e lo ricomprai come Dio comanda. Di carta, appunto.
E ho finalmente recuperato dalla lista d’attesa anche La scrittura nei secoli, di Donald Jacson. Merita, anche lui, eccome.

“Essenziale è comprare molti libri che non si leggono subito”. Ho trovato conferma in questa frase a un orientamento all’acquisto che ho da sempre. La frase è di Roberto Calasso, proprietario e direttore editoriale Adelphi.

Come ordinare una biblioteca

Leggere solo d’estate è per non lettori veri, “che fanno della lettura un’attività sporadica – e non continua, come il respiro. Questo è il discrimine. Il lettore vero sta sempre leggendo un libro”.
La citazione della lettura e il respiro viene da Come ordinare una biblioteca, di Roberto Calasso.

Anche questo in lettura a luglio, dietro consiglio della mia libraia preferita, che è più di una libraia ma il suo mestiere lo sa fare. E il suo mestiere non è vendere libri. Cioè, non solo quello. Consegna emozioni. Pensateci: ogni libro è un’emozione, e chi ha una libreria ne colleziona tantissime. Il suo compito è sceglierne una per ogni persona. Una bella responsabilità.

Insieme al libro che ho portato a casa, dalla libreria Kindustria, Francesca mi ha regalato un seme. “Per colorare il mondo basta un seme”, ha scritto nel suo bel corsivo su una prova colore CMYK a fare da bustina.

Ogni commento, ora, finirebbe per spostare questo che è un racconto in una sponsorizzata, e non voglio e, soprattutto, Kindustria non ne ha bisogno. Come ogni volta che parlo di situazioni commerciali esistenti, ovviamente, le situazioni di cui parlo non sanno che lo sto facendo.

kindustria

Kindustria. I libri e le storie

Alla libreria Kindustria – che ha tenuto le serrande abbassate anche quando, in aprile, avrebbero potuto riaprire (una libreria non è una supermercato) – non hanno best sellers, ma un’infinità di consigli di lettura. C’è un libro per tutti e le ragazze, una volta che avrete fatto conoscenza, lo troveranno anche per voi. È grazie a loro se ancora non sono migrato del tutto su IBS.

Che poi, in quella libreria, abbia anche costruito belle cose e dato inizio ad altre, negli anni, è un’altra storia. Comunque questo libro di Calasso è un consiglio che mi hanno dato là dentro, dove anche solo per sfogliare libri per bambini con mio figlio passo a giorni alterni.

Altri libri

Ecco, i libri per bambini. Mio figlio ha quattro anni e non vuole saperne di macchinine e dinosauri. Esce di casa con uno zainetto di libri e ogni cento metri dobbiamo fermarci per leggere un capitoletto. Lascio stare l’elenco, sarebbe troppo più lungo del mio, magari ne parlerò in un’altra occasione, dico solo che questa cosa mi è sfuggita di mano.

Tornando ai consigli di lettura, in un’oretta, in questi giorni, ho letto Nel contagio di Paolo Giordano, direi che il momento lo chiedeva. E alla fine anche un libro di Tai Chi, già che abbiamo ricominciato ad allenarci: ordinare online per un solo volume mi sembra uno spreco e allora, almeno un altro paio, a ogni ordine, ne metto nel carrello. Stavolta è toccato a Tredici saggi sul T’ai Chi Ch’uan, di Man-Ch’ing Cheng.

Narrativa, alla fine

Tra tutta questa saggistica, non snobbo certo la narrativa. E non per leggermi un romanzetto ogni tanto, ma perché sento quasi fisicamente il bisogno di quell’evasione che solo la lettura narrativa sa darmi. Ogni giorno.

Allora ho iniziato Sottomissione di Michael Houellebecq; lo puntavo da tanto e l’ombrellone è la scusa giusta per leggerlo.
Poi, da MLOL ho tirato giù L’apprendista di Gian Mario Villalta e Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli.

Due libri nella dozzina dei finalisti del premio Strega di quest’anno. Perché “i veri lettori seguono sempre un filo”, e anche questo l’ho letto tra le righe di Calasso. Che aggiunge, per spiegarmi perché considero gli ebook una soluzione estremamente caduca: “Il feticismo, per essere salutare, implica l’uso, il contatto”.

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