Giocare a carte con Gutenberg? Ora si può.
L’estate, con i lunghi tempi vuoti e qualche momento in più da trascorrere assieme, è la stagione ideale per giocare a carte. E perché non approfittare delle carte per imparare qualcosa, magari sulla stampa? Questo ha pensato un docente universitario di Book and Media Studies all’Università di Toronto, trovandosi di fronte a studenti per lo più anglofoni che con una terminologia spesso di origine latina incontravano difficoltà.

Un passo indietro. Erano i giorni della settimana UNESCO a Fabriano. Con un piccolo banco itinerante dimostravo un po’ di calligrafia ai delegati internazionali, ora accanto a cartai, ora assieme a rilegatori, ora in coppia con stampatori locali. Capitò al mio banco un signore, tra un appuntamento e un altro, in cerca di souvenir di carta e scrittura per portarsi a casa un po’ di Fabriano. Ovviamente lo indirizzai al Museo della Carta e della Filigrana, per la carta almeno. In quanto alla scrittura, però, lo diffidai dal lasciarsi tentare dai piumaggi intensi e vaporosi delle finte penne esposte in vetrina al Museo e dai loro coloratissimi inchiostri allegati.

Avevo con me delle penne d’oca, raccolte e preparate con le mie mani, un paio di calami di bambù e qualche campione del mio inchiostro ferrogallico. Questo signore mi avvertì che aveva poco contante con sé, che poteva pagare solo con moneta elettronica, ma gli risposi di non preoccuparsi: due penne e una boccetta di inchiostro glieli regalavo volentieri. Ecco che allora, in cambio del mio dono, estrasse dalla valigetta un pacchettino di carte da gioco con la faccia e il barbone di Johannes Gutenberg in copertina. Ho sempre creduto nel valore del baratto, ma stavolta sono rimasto a bocca aperta.

Con Gutenberg una divertente guida alla storia del libro e alla cultura della stampa

Sono rimasto così stupefatto del dono che ho aspettato settimane per scartarlo dalla plastica che lo avvolgeva. Sono stato così colpito da questo scambio che questo signore probabilmente non si aspettava di farmi così felice. Questo signore si chiama Paolo Granata, è un docente del corso di Elements of Material Bibliograpy and Printing Culture all’Università di Toronto e ha composto queste 52 carte – complete di semi e colori, ci si può davvero giocare a poker, insomma – in onore di Gutenberg. Ma soprattutto per aiutare gli studenti del suo corso di Storia del libro ad imparare, riconoscere e ricordare la terminologia della storia del libro e della cultura della stampa. Divertendosi, per di più.

Carte da gioco di Gutenberg: un indispensabile strumento per bibliografi e storici del libro

Purtroppo, potete trovarle solo in Canada, nel bookstore dell’Università di Toronto, se il vostro feticismo è pari al mio. In queste carte da gioco troviamo le definizioni di recto e verso, la descrizione di folio, quarto, octavo, duodecimo. Si parla di bookbinding e black letter, colophon e letter press, miniatura, intaglio, filigrana ed ex libris, incunabula e marginalia, tra le 52 carte. E il joker è Johannes Gutenberg.

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