L’Infinito, la più famosa poesia di Giacomo Leopardi, compie duecento anni e la Regione Marche lo ricorda scrivendolo. A mano e in corsivo, ovviamente. L’occasione per celebrare il bicentenario del celebre idillio, che cade in questo 2019, è il Salone del Libro di Torino, dove la Regione che diede i natali a Leopardi sarà presente in uno stand con un denso programma culturale.
Forte di essere culla della carta occidentale, la Regione Marche, oltre alle dimostrazioni dal vivo dei mastri cartai di Fabriano, ha pensato di realizzare un cadeau d’eccezione in tema. Su commissione del Consiglio Regionale, si sono abbracciate due eccellenze made in Marche, a rappresentare un paio delle migliori produzioni che la regione al plurale può vantare: carta e poesia.
L’Infinito e la carta Fabriano fatta a mano
Come in altre occasioni, da Piazza Cavour hanno chiesto a Manualis – Cartiera in Fabriano, di realizzare pregiata carta a mano per questo cadeau. I ragazzi fabrianesi di questa cartiera hanno proposto carta abbastanza pesante, realizzata esclusivamente in fibre di cotone con ph neutro per garantire l’inalterabilità nel tempo. Piccoli difetti, se presenti, sono da considerare pregi in quanto testimonianza della lavorazione artigianale.
Carta fatta a mano, nel rispetto delle antiche tradizioni, foglio per foglio, ma non “semplici” fogli per scrivere o disegnare. Ognuno di questi fogli realizzati a mano, in formato A3, ha una raffinata cornice a rilievo texturizzata. Il risultato è armonico ed elegante, un’opera contornata da un motivo in carta su carta. Il tutto rinchiuso in una cartellina con logo a rilievo del Consiglio Regionale delle Marche.
Una poesia in corsivo su carta a mano
Veniamo al contenuto. L’idea iniziale, come in passate edizioni, era di stampare all’interno della cornice del foglio di carta a mano in cotone un’illustrazione di San Ciriaco, il duomo di Ancona. Soggetto neutro per temi generici, ma vista la programmazione incentrata su Leopardi e i duecento anni dell’Infinito i ragazzi di Manualis hanno proposto una scrittura della poesia.
In Ancona è piaciuta la proposta. Ho scritto L’Infinito in corsivo italico, con un paio di Brause Bandzug e un Nikko G montato su un penholder obliquo firmato da Michael Sull, diverse decine di volte in diverse decine di meravigliosi fogli. Ci ho messo molto, molto davvero, non tanto per la mole di lavoro in sé quanto per il piacere che provavo nello scrivere su questa carta.
Una poesia in corsivo italico e inchiostro ferrogallico
Per gli amanti dei backstage, la prima versione di questa poesia in corsivo era sbandierata a sinistra, scritta in nero intenso. La prima richiesta è stata di centrare il testo; chi si occupa di calligrafia può immaginare la mia reazione, ma il cliente ha sempre ragione. La seconda è stata di scrivere il testo in un inchiostro grigio, invece che nero; il ferrogallico Ecate, a base di vino, più chiaro del classico scuro Persefone, faceva al caso mio. Su una carta naturale come quella di Manualis, acid free, non ho nemmeno il timore che possa cambiare colore dopo lunga ossidazione. Alla fine di decorare il titolo con una fioritura dorata.
In didascalia ho illustrato l’inchiostro utilizzato, un ferrogallico artigianale, un prodotto naturale, realizzato a partire da ricette medievali con componenti appenninici marchigiani (galle di quercia e vino Verdicchio, i principali). Un inchiostro indelebile, resiste alla luce, al calore, all’umidità e perfino all’acqua, è l’inchiostro per eccellenza e nei secoli è stato usato – tra gli altri – da Leonardo da Vinci, Johann Sebastian Bach e Vincent van Gogh, oltre che da Giacomo Leopardi stesso.
Scrittura a mano, calligrafia con inchiostro fatto sugli Appennini, che scorre su carta realizzata a mano in quel di Fabriano a recitare versi del celebre poeta di Recanati. Come meglio presentare la bellezza, la sapienza e la manualità della regione al plurale? Un prodotto più artigianale di questo, un cadeau più marchigiano di questo, la Regione Marche non poteva proprio trovarlo.
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