La meta è il viaggio. Un regalo di laurea in corsivo

Una poesia in corsivo era l’idea regalo di una ragazza per la laurea di una sua amica, e fin qui tutto bene. Ma le idee di questa ragazza erano chiare: la poesia scelta era Itaca, di Konstantinos Kavafis, scelta per un motivo preciso: per un evento importante quale una specializzazione accademica la ragazza ha voluto dedicare la poesia in questione alla sua amica, perché ai tempi la lesse loro una professoressa di greco prima dell’esame di maturità. Un augurio tanto singolare quanto profondo.

Una poesia in corsivo

Non poteva essere altro che il corsivo lo stile per scrivere questa poesia; gli ingredienti c’erano tutti, il lirismo, le dimensioni generose per un respiro ampio, il sentimento, il ricordo… C’era solo da scegliere con quale stile tra i corsivi scrivere questa poesia in corsivo. Dopo qualche prova la scelta è caduta su un corsivo Spencerian, modulato in maniera morbida, scritto con echi di corsivo inglese e italiano. Una poesia in corsivo “bastardo”, non indicizzabile in nessun altro corsivo ma reale, vero, sentito, appassionato.

Molte volte ho incontrato quella frase, Devi augurarti che la strada sia lunga, negli anni, ma non ho mai approfondito. Rileggendola oggi mi è tornato alla mente un libro di dieci anni fa, di Fausto Bertinotti, pubblicato poco prima dell’inizio della fine di quell’esperienza di Comunismo, che oggi ho forse un motivo in più per leggere.
Questa poesia è così significativa, comunque, che la voglio riportare per intero.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d’ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca
– raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Non è la prima volta che mi viene commissionato un regalo di laurea: regalare in occasioni speciali una pergamena con un testo in bella calligrafia è sempre più richiesto, la calligrafia regalo un dono ricercato ed apprezzato, perché è un pensiero originale e sentito. Per scrivere questa poesia in corsivo ho impugnato un pennino flessibile a gomito Mitchell, bagnato di inchiostro ferrogallico su carta Fabriano A2 da 90g. Il risultato è un’elegante poesia in corsivo, con dedica e firma, con capitali enfatizzate e decorative in inchiostro rosso sumi.

Congratulazioni, Dottoressa. Che la strada sia lunga.

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