Sapete che un ettaro di canapa, in una stagione, dà la stessa cellulosa di quattro ettari di foresta in 30 anni?

Carta di canapa, a Fabriano, città della carta tradizionale. Ho spalancato gli occhi anche io quando l’ho saputo. La canapa, sette punte mille usi: ho visto questa copertina sul mensile Terra Nuova, numero di giugno, rivista un po’ estremista ma sempre interessante, e ho scoperto che la canapa si sta imponendo come pianta del futuro, con start up e realtà imprenditoriali che creano nuovi posti di lavoro. Lo intuivo già, a dirla tutta, ma non sapevo che con la canapa si potessero fare case e calzini, biscotti e carburanti, medicine e profumi.

A scanso di equivoci, distinguiamo subito tra canapa e marijuana (differenza spiegata in modo semplice da Dolce Vita): sono la stessa pianta, ma la canapa è quasi priva di THC, il principio attivo, e non ha quindi alcun effetto psicotropo. La sua coltivazione in Italia è legale e regolamentata. La marijuana è invece la variante di canapa ricca di THC e quindi ad effetto psicoattivo; la sua coltivazione in Italia è vietata, e non è questo il luogo per discuere l’argomento.

La carta di canapa. Fabriano e Canapa Cruda

Con la canapa si può fare anche la carta. E che carta. Anche questo lo intuivo da tempo ma, chissà perché, la mia attenzione non si era mai focalizzata su questo prodotto. Poi nell’articolo ho letto il nome della mia città, Fabriano, e sono rimasto di stucco. Nel mio paese c’è un laboratorio che produce carta di canapa. Non ho aspettato nemmeno il giorno dopo per contattare questa realtà.

Canapa Cruda è un progetto di Melania Tozzi, mamma e artista, che produce carta di canapa creativa, artigianale, naturale e fatta a mano a Fabriano. Fonde l’antica arte della produzione cartaria, identità internazionalmente riconosciuta della città tra Marche e Umbria, con una coltivazione che ha fatto la storia del nostro paese.
Il mondo, poi, è piccolo, e tra chi muove qualcosa nel sottosuolo delle mie parti finisce che ci si conosce già per nome o viso, ma gli anni passano e i figli crescono e ci si perde di vista troppo in fretta.

Come funziona la produzione di carta di canapa? Nessun albero abbattuto, e già questo basterebbe a parlarne. Ma a tanto aggiungiamo: nessun additivo, né collante chimico o animale (al limite Melania aggiunge amido, per i più esigenti). Carta naturale e biodegradabile al 100%. E l’acqua viene consumata sostenibilmente: riciclata, raccolta e una volta utilizzata diventa fertilizzante per il terreno. Ditelo alla Fedrigoni, qualche centinaio di metri più in là.

Una passione nata per caso, quella di Melania, un curriculum da pittrice, una specializzazione cartaria universitaria e un laboratorio accanto alla palestra locale dell’Achille Marozzo, dove il suo bimbo gioca con le spade di legno e dove mio figlio farà lo stesso appena distingurà destra da sinistra. Figlia della crisi, come me, come tanti che questa crisi hanno deciso di non sprecarla. Carta artigianale, dicevamo. Fatta a mano, foglio per foglio, diversa foglio da foglio, ora ruvida ora liscia, ora scura ora chiara, ora pesante ora leggera. Le mani di Melania sfilacciano i gambi della canapa essiccati, ne fanno una poltiglia, ne stendono una massa nei setacci per farne fogli da appendere qua e là come a Fabriano si fa da secoli.

Carta di canapa, fa bene alla scrittura e alla natura

La canapa, oltre ad essere un’eccezionale alternativa agli alberi in qualità di fibra da carta, ha una resa maggiore e precisamente di ben 4 volte rispetto alla cellulosa ricavata da un foresta delle stesse dimensioni.
Per ogni tonnellata di carta di canapa si possono salvare 12 alberi adulti. Più alberi salvati significa più ossigeno e meno CO2 nell’aria, maggior forza del terreno contro inondazioni e altri disastri naturali; drastica riduzione dell’inquinamento dovuto ai prodotti chimici tossici utilizzati durante le lavorazioni delle correnti manifatture.

Ho un’impronta ecologica credo ridicola, ma a me sembra pesantissima; mi sento terribilmente in colpa a ogni decina di fogli di bozze e tentativi e scarti e divertimenti che butto (e riciclo, ovviamente), ma non saprei come fare, diversamente. Ora forse sì: con la carta di canapa. Conviene a tutti questa carta: riciclabile all’infinito, con un solo ettaro di canapa si ottiene lo stesso quantitativo di pasta di cellulosa che si ricava da quattro ettari di foresta. La pianta di canapa cresce in una stagione, un albero cresce in media in 20/30 anni. La canapa non teme la siccità, cresce senza erbicidi e pesticidi, apportando azoto al terreno. Assorbe metalli pesanti e bonifica terreni degradati.

Carta di canapa? Niente di nuovo sotto il cielo

L’uso della fibra di canapa per produrre carta risale a più di 2000 anni fa. Oggi solo il 5% della carta mondiale viene fatta da piante annuali come la canapa o il lino (Canapa Cruda fa anche carta di lino, ovviamente). Ma agli albori della stampa la carta di canapa ebbe un ruolo preminente: la prime copie della Bibbia stampata da Gutenberg furono prodotte con questo tipo di carta, così come la bozza della dichiarazione d’indipendenza americana e le banconote francesi.

L’Italia è stata per secoli, fino a inizio Novecento, il secondo produttore mondiale di canapa dopo l’Unione Sovietica. Niente di nuovo sotto il cielo. Recuperare la tradizione sarebbe utile e benefico, ma spesso quando si parla di canapa si pensa troppo velocemente alla marijuana e il discorso finisce lì, squalificato o inibito. Forse sono colpevole anche io di aver ignorato questa carta fino ad ora, ma da oggi rimedierò.

Bella scrittura e Canapa Cruda

Ho preso da Melania, oltre a deliziosi quadernini rilegati a mano (sullo shop Canapa Cruda tutti i prodotti di questo meraviglioso piccolo laboratorio), fogli di carta di canapa di ogni misura e colore e tipo e grammatura. Ci sperimenterò sopra tutti gli inchiostri che posso, dal ferrogallico al sumi al mallo di noce. Il mio scriptorium di bella scrittura e Canapa Cruda, in un modo o in un altro, collaboreranno. I nostri prodotti sono fatti per sposarsi e le idee che io e Melania abbiamo avuto sono così tante che, mentre ancora staremo cercando di dar loro una forma, cammineranno già sulle loro gambe verso una scrittura bellissima su carta di canapa, artigianale, naturale, made in Fabriano.

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